19 Ottobre 2023

Street Food e pagamenti POS: scopri come ridurre i costi!

Lo street food è una soluzione sempre più popolare per chi vuole intraprendere un’attività di ristorazione senza dover affrontare i costi e le spese di un locale fisico. Tuttavia, come ogni altro business, anche lo street food ha i suoi costi e le sue spese da tenere in considerazione, tra cui i pagamenti POS.

Perché aprire un’attività di street food è una buona idea?

Se l’alta cucina è l’espressione massima della gastronomia, lo street food è sicuramente la sua versione più informale e accessibile che permette a chiunque di gustare piatti deliziosi e tipici a prezzi contenuti. È per questo che aprire un’attività di street food può essere una scelta molto interessante, soprattutto in zone ad alto potenziale turistico dove la domanda è sempre elevata.

Basta guardare i dati dell’indagine Coldiretti/Ixè per capire quanto il fenomeno dello street food sia in forte crescita: 7 italiani su 10 durante l’estate 2023 hanno preferito il cibo di strada per risparmiare e assaggiare i piatti tipici dei territori visitati, arginando così gli effetti dell’inflazione. Il moltiplicarsi di sagre, feste ed iniziative di valorizzazione alimentare nei luoghi di vacanza hanno senza dubbio favorito ulteriormente la diffusione di questa forma di ristorazione che, con i suoi costi contenuti, è in grado di assicurare alta qualità a un prezzo accessibile.

Coldiretti evidenzia inoltre che lo street food rappresenta una valida soluzione per mangiare fuori e ottimizzare i tempi sia nelle località turistiche che nelle città d’arte. L’83% dei vacanzieri dichiara di preferire il cibo della tradizione locale, che va dalla piadina agli arrosticini fino agli arancini, mentre il 13% sceglie i cibi etnici come il kebab o falafel e il 5% quello internazionale come gli hot dog.

La maggiore associazione di rappresentanza e assistenza dell’agricoltura italiana sottolinea che il consumo di cibo per strada non è certo un fenomeno nuovo, ma ha radici antiche che risalgono al tempo dei Romani, periodo in cui gran parte della popolazione era solita consumare i pasti in piedi e piuttosto velocemente in locali aperti in prossimità della strada. L’Italia vanta quindi una lunga storia di cibo da strada, che oggi ritorna in auge grazie al crescente interesse per la tradizione e alla voglia di scoprire sapori autentici che raccontano la storia del territorio.
Dagli arancini siciliani alla piadina romagnola, dalle olive ascolane ai filetti di baccalà romano, dagli arrosticini abruzzesi alla polenta fritta veneta, dalle focacce liguri al pesce fritto nelle diverse località marittime e fino agli immancabili panini ripieni con le tipiche farciture locali che vanno dai salumi ai formaggi, senza dimenticare la porchetta laziale, lo street food italiano è sinonimo di qualità, gusto e tradizione.


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Come avviare un’attività di street food?

Avviare un’attività di street food può essere un’avventura entusiasmante, ma non basta avere una buona idea e un budget che copra i costi di avviamento. Infatti, come ogni altra attività commerciale, lo street food ha le sue regole e i suoi obblighi da rispettare.

Ecco quali sono i principali passaggi da seguire per aprire un’attività di street food:

  • Essere iscritti al REC (Registro degli Esercenti il Commercio, nella categoria “Somministrazione al pubblico”) presso la propria Camera di Commercio;
  • Aver frequentato corsi regionali sul commercio alimentare e aver superato i relativi esami finali;
  • Aver esercitato per almeno due anni nel corso dell’ultimo quinquennio l’attività di vendita alimentare, o essere stato dipendente, titolare o socio per la medesima durata di una ditta esercente tale attività;
  • Aver conseguito un diploma presso una scuola alberghiera;
  • Avere un socio che possieda uno o più dei requisiti prima elencati.

Se si è in possesso di questi requisiti, si potrà procedere con la richiesta della licenza che, in base a quanto stabilito dalla normativa, può essere di due tipi:

  1. Tipo A: concessione decennale di un posteggio fisso in un’area prestabilita. La licenza di Tipo A è indicata per quelle attività tradizionali, che si svolgono su piazze o strade fisse, viene rilasciata dalla Regione in cui si intende operare e prevede la possibilità di partecipare alle fiere in tutta Italia.
  2. Tipo B: è la licenza adatta a chi vuole impegnarsi in un’attività on the road con un food trucker e quindi non esercita in un’area fisica stabile. In questo caso, la licenza viene rilasciata dal Comune di residenza tramite raccomandata e permette sia la vendita itinerante che la partecipazione alle fiere su tutto il territorio nazionale. Chi decide di intraprendere questo tipo di attività street food, di volta in volta, in accordo con le autorità cittadine, occupa il posteggio assegnato in occasione di particolari eventi, come mercati o sagre, secondo un ordine predefinito.

Naturalmente, oltre a richiedere la licenza, è necessario adempiere anche a una serie di pratiche burocratiche, tra cui:

  • Aprire una Partita IVA;
  • Registrare l’attività al Registro Imprese della Camera di Commercio;
  • Iscriversi all’Inps e Inail per l’assolvimento dei contributi previdenziali e assicurativi.

6 consigli da seguire per avere un’attività di street food di successo

Vendere cibo di strada può sembrare solo in apparenza una cosa semplice, ma in realtà aprire un’attività simile richiede impegno e preparazione.

Ecco sei utili consigli da seguire per avviare un business di successo:

  1. Ricerca di mercato approfondita: prima di lanciarsi nell’avventura del cibo di strada, è fondamentale fare una ricerca approfondita sul mercato in cui si vuole operare. Conoscere la concorrenza e i gusti dei potenziali clienti aiuterà a sviluppare un’offerta vincente. Anche individuare il giusto punto in cui posizionarsi per massimizzare le vendite è una mossa strategica che può fare la differenza;
  2. Investire in un buon food truck: il food truck è l’emblema dell’attività di street food, quindi se si sceglie questa opzione, è importante investire in un veicolo di qualità, ben attrezzato, funzionale, sicuro e che rispecchi lo stile e l’immagine del brand. Ciò permetterà di lavorare in modo efficiente e offrire ai clienti una buona esperienza;
  3. Diversificazione del menu: offrire un menu che sia variegato e appetitoso è un’ottima strategia per attirare più clienti. Si può optare per piatti della tradizione locale, ma anche introdurre nuove ricette o fusion food per soddisfare tutti i gusti e incuriosire i palati dei clienti. È bene considerare le diverse esigenze alimentari e non tralasciare la crescente attenzione per la cucina vegetariana e vegana. La diversificazione può attirare un pubblico più ampio, quindi è un’opportunità da non perdere;
  4. Puntare sulla qualità e l’originalità: la maggior parte dei clienti di street food cerca cibo di alta qualità a prezzi convenienti, quindi è importante utilizzare ingredienti freschi e di alta qualità per preparare i piatti. Inoltre, puntare sull’originalità e sulla presentazione accattivante dei piatti farà la differenza nell’offerta di un’esperienza culinaria nuova ed emozionante. Grande importanza assume il packaging dei prodotti, che deve essere funzionale e accattivante per garantire un’esperienza di consumo piacevole;
  5. Promozione e presenza online: per avere successo nel mondo dello street food, è fondamentale essere presenti sui social media, dove si concentra gran parte della clientela. Creare e gestire una pagina Facebook o un profilo Instagram per promuovere l’offerta di street food, pubblicare foto dei piatti, aggiornamenti sulle location e gli eventi dove si sarà presenti è essenziale per farsi conoscere dal pubblico e attirare nuovi clienti. Utilizzare i social media per promuovere la propria attività può contribuire notevolmente al successo del tuo street food.
  6. Pagamenti POS obbligatorio: le nuove tecnologie possono aiutare a rendere l’attività di street food più efficiente e redditizia. Ad esempio, utilizzare soluzioni POS per i pagamenti può semplificare le transazioni e offrire un servizio più veloce ai clienti. Inoltre, non va dimenticato che il pagamento POS obbligatorio si estende anche alle attività itineranti, vale a dire venditori ambulanti e affini, che devono essere in grado di accettare pagamenti effettuati con carte di credito, di debito e prepagate.

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Quando si intraprende un’attività di street food, gli aspetti organizzativi e gestionali possono risultare complessi. Per questo motivo, è importante scegliere una soluzione POS affidabile ed efficiente che possa semplificare la gestione delle transazioni e dei pagamenti.
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