26 Aprile 2025
Trasformazione digitale in Italia tra visioni per il futuro e sfide da superare per le aziende

Trasformazione digitale in Italia tra visioni per il futuro e sfide da superare per le aziende

Recentemente l’Europa ha fatto il punto della situazione in merito agli obiettivi della trasformazione digitale per il 2030. Pur brillando in alcuni campi, l’Italia presenta ancora debolezze importanti e necessita di un maggiore impegno per raggiungere i traguardi prefissati.

Cosa sapere sul Decennio Digitale, il piano strategico dell’Europa per accelerare la digitalizzazione dei Paesi Membri

Il Decennio Digitale 2030 rappresenta un piano strategico ambizioso formulato dall’Unione Europea per guidare la trasformazione digitale del continente nei prossimi anni. Questo programma non è solo un insieme di obiettivi, ma una vera e propria call to action che mira a consolidare e a sviluppare la sovranità digitale dell’Europa attraverso una collaborazione stretta tra gli Stati membri. L’obiettivo è creare un futuro digitale inclusivo e sostenibile, capace di rispondere alle esigenze di cittadini e aziende.

Entrando nel dettaglio, la Commissione Europea ha delineato quattro aree chiave in cui concentrare gli sforzi per conseguire una trasformazione digitale globale:

  1. Digital government
    La digitalizzazione dei servizi pubblici (ad esempio PagoPA per i pagamenti legati alla pubblica amministrazione) è fondamentale per semplificare l’interazione tra cittadini e istituzioni. Questo obiettivo mira a garantire che almeno il 90% dei servizi pubblici essenziali sia disponibile online entro il 2030. Ciò include l’ottimizzazione dell’accesso ai dati pubblici e la trasparenza amministrativa, elemento cruciale per una governance moderna ed efficiente.
  2. Digital skills
    Le competenze digitali sono al centro di una strategia che prevede di fornire ad ogni cittadino europeo le skills necessarie per partecipare attivamente a una società digitale. Entro il 2030, l’obiettivo è che almeno l’80% della popolazione abbia competenze digitali di base e che ci siano almeno 20 milioni di specialisti ICT occupati nell’intera UE. Questa fase coinvolge l’implementazione di programmi educativi adattati alle nuove tecnologie.
  3. Digital business
    La trasformazione digitale delle imprese è vitale per sostenere la crescita economica. In questo ambito, l’obiettivo è che almeno il 75% delle aziende europee utilizzi tecnologie cloud, big data e IA entro il 2030. L’incentivo all’innovazione tecnologica e alla digitalizzazione delle PMI è inoltre essenziale per creare un mercato più competitivo e reattivo.
  4. Digital infrastructures
    Le infrastrutture digitali rappresentano la spina dorsale del Decennio Digitale. L’ambizione è costruire un ecosistema di connessioni sicure e sostenibili, con tutte le abitazioni europee dotate di una connessione a banda larga e il suo potenziamento attraverso tecnologie avanzate come il 5G. Questo passo è fondamentale per supportare la crescente domanda di trasmissione dati e servizi digitali.

Questi traguardi ambiziosi devono essere raggiunti dagli Stati Membri nel giro di dieci anni circa. Grazie ad un attento monitoraggio, l’UE nel 2024 ha pubblicato un report che ha identificato i punti di forza e le debolezze di ogni paese, compresa l’Italia.


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La trasformazione digitale dell’Italia: quali obiettivi sono stati raggiunti?

Al pari di tanti altri Paesi, anche l’Italia sta procedendo a passo sostenuto lungo il percorso segnato dal piano strategico per la trasformazione digitale. Secondo i 14 indicatori chiave di performance raccolti nel 2023, il nostro Paese mostra diverse potenzialità e alcune debolezze, ed è disposto a stanziare un bilancio totale di 32,5 miliardi di euro (esclusi gli investimenti privati) per allinearsi alle ambizioni dell’Unione Europea. In merito ai punti di forza, l’Italia si è distinta per due aspetti:

  1. Sanità elettronica
    L’Italia si è distinta come leader nell’implementazione di tecnologie digitali nel settore sanitario. Secondo il report, il nostro Paese ha registrato risultati superiori alla media UE per quanto riguarda l’accesso alle cartelle cliniche elettroniche. Questo risultato si deve principalmente all’incremento nell’uso del Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE), che offre ai cittadini un accesso centralizzato e sicuro ai propri dati sanitari. Un altro elemento centrale del successo italiano nella sanità elettronica è stato il potenziamento delle piattaforme di telemedicina, che ha garantito continuità assistenziale anche a distanza, specie durante la pandemia di Covid-19. Questo non solo ha decongestionato gli ospedali, ma ha anche enfatizzato il ruolo delle tecnologie digitali nella gestione delle risorse sanitarie.
  2. Infrastrutture digitali
    Nel settore delle infrastrutture digitali, l’Italia ha compiuto progressi sostanziali, specialmente nella creazione di un “ecosistema” connettivo che supporti l’innovazione. La rete di banda larga e ultra-banda larga ha visto una significativa espansione, permettendo una connessione più rapida e affidabile su larga scala. Questa impennata nella qualità delle infrastrutture ha posizionato l’Italia al centro dell’innovazione digitale in Europa.

Tuttavia, nonostante tali avanzamenti, il report UE sottolinea diverse criticità che le aziende italiane devono ancora fronteggiare. Una delle principali sfide è l’implementazione omogenea delle infrastrutture digitali nelle regioni del Sud Italia, che devono ancora raggiungere gli standard del Nord per abbattere il digital divide interno.

Debolezze e ostacoli da superare nella digital transformation

Non mancano per l’Italia alcuni ostacoli attualmente difficili da superare, sui quali è importante impegnarsi per raggiungere il 2030 nella piena digital tranformation. Ecco i principali:

  • Competenze digitali di base
    Una delle principali debolezze evidenziate dal report riguarda le competenze digitali di base della popolazione italiana. Nel contesto attuale, dove la digitalizzazione penetra ogni aspetto della vita quotidiana, disporre di una forza lavoro preparata è fondamentale. Tuttavia, molti lavoratori italiani mancano delle competenze digitali essenziali, necessarie per operare efficacemente in un ambiente sempre più digitale. Questo deficit è legato a diversi fattori: l’inadeguatezza del sistema educativo nell’integrazione di queste nuove competenze nei curricula tradizionali, la discreta diffusione di strumenti e tecnologie nelle scuole e nelle imprese, nonché un generale ritardo culturale nella percezione del digitale come competenza fondamentale.
  • Limitato utilizzo delle tecnologie di Intelligenza Artificiale
    Un’altra sfida cruciale per l’Italia è l’adozione delle tecnologie di Intelligenza Artificiale. Mentre paesi come Germania e Francia stanno facendo passi da gigante nell’integrazione dell’IA nei settori produttivi, l’Italia sembra procedere con una certa lentezza. L’IA è una tecnologia chiave che non solo semplifica i processi di business, ma ha il potenziale di rivoluzionare interi settori, creando nuove opportunità di lavoro e migliorando la qualità dei servizi. Le cause di questo rallentamento sono multiple: una scarsa consapevolezza dei benefici dell’IA, la difficoltà di accesso a talenti specializzati e una limitata capacità di investimento nelle nuove tecnologie da parte delle piccole e medie imprese, che costituiscono il cuore del tessuto economico italiano.
  • Numero limitato di imprese unicorno
    Il report dell’UE ha anche sottolineato il basso numero di imprese unicorno in Italia rispetto ad altri paesi europei. Le start-up innovative rappresentano non solo una fonte di crescita economica, ma anche un motore di trasformazione settoriale e sociale. Tuttavia, il nostro paese fatica ad attrarre e far crescere queste aziende di valore.

Mentre l’Italia affronta queste sfide, esistono visioni promettenti per il futuro della sua economia digitale. Lo sviluppo di strategie politiche e piani d’azione nazionali su misura, focalizzati su investimenti in infrastrutture digitali, educazione e formazione continua e ricerca e sviluppo, sono essenziali per guidare la transizione verso un’economia digitale più inclusiva. Inoltre, la collaborazione tra pubblico e privato, il coinvolgimento delle università e la promozione di alleanze internazionali nel campo della tecnologia e dell’innovazione possono aiutare a superare le barriere esistenti e preparare il terreno per un futuro più digitale e prospero.


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