29 Marzo 2023

Startup e Open Innovation: l’innovazione al servizio di eCommerce e retail

L’Open Innovation è un paradigma che promuove l’utilizzo di idee, risorse e strumenti interni ed esterni all’azienda per sviluppare migliori competenze tecnologiche. È un modo per le aziende di accedere a nuovi mercati e di ottenere un vantaggio competitivo.

Open Innovation definizione e caratteristiche

«Da soli possiamo fare poco. Insieme possiamo fare molto», scriveva l’autrice statunitense Helen Adams Keller: un messaggio che racchiude perfettamente l’Open Innovation. Nei suoi termini più semplici, è un processo in cui le aziende includono idee e risorse esterne, oltre a quelle interne, per rimanere competitive.

Quando parliamo di Open Innovation ci riferiamo a un modo di concepire le attività di ricerca e sviluppo nell’era dell’informazione e della globalizzazione basato sull’apertura, un mindset che abbraccia la collaborazione, l’interdisciplinarità, lo scambio di idee e incoraggia le aziende a cercare nuove fonti di conoscenza e risorse che possano promuovere l’innovazione.

L’idea alla base di quella che in italiano è traducibile come innovazione aperta è abbandonare il modello tradizionale che ha attraversato tutto il Novecento, basato su un processo verticale in cui l’azienda cercava di sviluppare internamente tutte le sue idee e i suoi prodotti, per passare a un modello più flessibile e orizzontale, che vede nella collaborazione con gli attori esterni, tra cui enti di ricerca, università e altre imprese, come prerequisito fondamentale per l’innovazione.

In altre parole, nell’Open Innovation, il confine tra l’azienda e il mondo esterno viene eliminato a favore di un processo di scambio e collaborazione reciproca volto a promuovere connessioni efficaci tra tutti i tipi di attori. L’apertura verso l’esterno investe in modo trasversale tutte le aree dell’azienda, dalla ricerca e sviluppo al marketing passando per le analisi di mercato.

È stato l’economista e autore statunitense Henry Chesbrough a coniare il termine Open Innovation e a dare una definizione della nuova strategia di innovazione nel suo libro Open Innovation: The New Imperative for Creating and Profiting from Technology, pubblicato nel 2003 dalla Harvard Business School Press.

Nel saggio Chesbrough spiega perché la closed innovation, vale a dire il modello tradizionale di innovazione che le aziende hanno seguito per decenni, non è più sostenibile e perché l’Open Innovation è la via da seguire se le aziende vogliono rimanere competitive e di successo:

«L’Open Innovation è un modello di innovazione distribuita che coinvolge afflussi e deflussi di conoscenza gestiti in modo mirato tra i confini dell’organizzazione fino a generare anche spillover, il fenomeno che avviene quando un’attività economica produce effetti positivi anche oltre gli ambiti per cui agisce.»

A questo saggio sono seguiti altri due di pari importanza che hanno approfondito il concetto di Open Innovation e il suo ruolo nella creazione di modelli di business volti a creare valore attraverso la condivisione di risorse e competenze.

Come implementare Open Innovation nella propria azienda?

Per essere competitiva in un mercato sempre più complesso, le aziende devono implementare l’Open Innovation e guardare all’innovazione da una prospettiva diversa. Tuttavia, non si tratta di un processo semplice e richiede dedizione e concentrazione per avere successo. A spiegare in che modo si può fare Open Innovation è il blog degli Osservatori Digital Innovation
che illustra i due tipi di approcci all’innovazione aperta: Inbound Open Innovation e Outbound Open Innovation.

Inbound Open Innovation

Questo tipo di approccio si concentra sulla capacità dell’azienda di assorbire idee e conoscenze da fonti esterne. È essenziale che le aziende creino un processo che consenta loro di attrarre nuove idee e conoscenze innovative da diverse fonti, tra cui aziende terze, università e istituti di ricerca.

3 esempi tipici di Inbound Open Innovation:

  1. Collaborazioni con università e centri di ricerca: consentono l’accesso a invenzioni e brevetti, oltre alla sperimentazione di nuove tecnologie e metodi per creare prodotti e servizi;
  2. Call4ideas: sono iniziative volte a raccogliere idee da partner esterni su un determinato tema su cui l’azienda può decidere investire;
  3. Hackathon, Datathon e Appathon: questi eventi consentono alle aziende di sfidare la comunità esterna di sviluppatori e imprenditori per sviluppare prototipi o applicazioni di potenziali prodotti e servizi che possono essere adottate dall’azienda.

Outbound Open Innovation

Questo secondo approccio si concentra sulla capacità delle aziende di esternalizzare tecnologie e conoscenze. In altre parole a differenza dell’Inbound Open Innovation, il flusso di conoscenze e idee si inverte ed è diretto dall’azienda ai partner esterni. Quindi, ciò che viene ideato e sviluppato tra le mura dell’azienda viene messo a disposizione di realtà esterne che sono interessate all’opportunità di collaborare.

3 pratiche comuni di Outbound Open Innovation:

  1. Joint Venture: si tratta di collaborazioni tra due o più entità che decidono di lavorare insieme su un particolare progetto per sfruttare le loro risorse, competenze e capacità combinate;
  2. Licensing dei propri prodotti: le aziende possono consentire a terzi di utilizzare i loro prodotti e le loro tecnologie a pagamento, fornendo loro know-how tecnologico e accesso a mercati specifici;
  3. Platform business model: è un modello di business che crea valore facilitando gli scambi tra due o più gruppi interdipendenti, solitamente consumatori e produttori, mediante l’impiego di piattaforme che semplificano l’interazione.

L’Open Innovation sta diventando una parte sempre più importante del successo di molti settori, soprattutto nell’e-commerce e nella vendita al dettaglio. Con il continuo sviluppo delle tecnologie digitali l’Open Innovation si diffonderà sempre di più, poiché le aziende cercano di ottenere un vantaggio competitivo sfruttando le conoscenze e le competenze di partner esterni.

L’innovazione aperta è uno strumento potente per tutte le aziende, grandi o piccole che siano. Permette loro di sviluppare nuovi prodotti e servizi in modo più rapido ed efficiente, rimanendo allo stesso tempo competitive in un mercato sempre più articolato e tecnologico. Inoltre, consente alle aziende di accedere a risorse e competenze che potrebbero non essere in grado di generare internamente.

Open Innovation e smart payments: le soluzioni di Worldline per accettare pagamenti digitali

Oggi l’innovazione aperta deve diventare parte integrante di qualsiasi strategia di trasformazione digitale per garantire il successo del business e guardare al futuro. Tecnologie innovative, come lIntelligenza Artificiale, il Cloud computing, l’Internet Of Things e la Blockchain, rappresentano non solo un’opportunità per le aziende di sviluppare nuovi prodotti, servizi e modelli di business, ma anche una sfida per trovare i partner giusti che possano fornire le conoscenze e le competenze necessarie.

È qui che l’Open Innovation può svolgere un ruolo decisivo, mettendo in contatto le aziende con partner esterni che possono aiutarle a sviluppare e implementare nuove tecnologie, come gli smart payment che nel settore dell’eCommerce e del retail, motore fondamentale di crescita e sviluppo, sono essenziali per il successo.

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