21 Novembre 2023

Direttiva Omnibus: cosa cambia per gli eCommerce?

La Direttiva Omnibus introduce importanti novità per gli eCommerce e i negozi fisici che dovranno adeguarsi alle regole previste dalla normativa dell’Unione Europea volta a tutelare i consumatori.

Che cos’è la Direttiva Omnibus e cosa prevede il regime sanzionatorio?

Lo scorso 18 marzo 2023 è stato pubblicato il Decreto Legislativo 7 marzo 2023 n.26, attuativo della cosiddetta Direttiva Omnibus, la Direttiva UE 2019/2161 in materia di tutela e maggiore trasparenza per i consumatori. La direttiva è stata recepita dall’Italia il 2 aprile e le nuove regole, che si applicano sia ai negozi fisici che agli e-commerce, sono entrate in vigore lo scorso 1° luglio 2023.

Si tratta di una normativa che si inserisce nell’ambito dell’iniziativa New Deal for Consumers, volta ad adeguare e uniformare l’impianto normativo europeo ai cambiamenti tecnologici degli ultimi anni, al fine di regolarizzare il mercato digitale e assicurare ai consumatori le informazioni necessarie per compiere una scelta consapevole.

Quindi, affinché venga garantita la completa trasparenza d’informazione per i consumatori e una maggiore tutela da clausole vessatorie, pratiche commerciali scorrette, concorrenza sleale, oltre che da comunicazioni commerciali non veritiere, il decreto Omnibus introduce importanti modifiche a quattro direttive:

  • Direttiva sulle pratiche commerciali sleali (2005/29/CE);
  • Direttiva sui diritti dei consumatori (2011/83/UE);
  • Direttiva sulle clausole contrattuali abusive (1993/13/CEE)
  • Direttiva sulle indicazioni di prezzo (1998/6/UE).

Per quanto riguarda il sistema sanzionatorio, la normativa Omnibus inasprisce le sanzioni per le pratiche commerciali scorrette e le clausole vessatorie nei contratti B2C, portando ad emanare una sanzione da 5 a 10 milioni di euro, mentre per le violazioni transfrontaliere, ossia quelle che coinvolgono almeno due Paesi UE, l’importo massimo è fissato al 4% del fatturato o, in caso di fatturato ignoto, a 2 milioni di euro.

Viene anche ampliata la lista delle pratiche commerciali scorrette con due nuove categorie:

  • Dual quality: si riferisce alla promozione, all’interno degli Stati membri, di un prodotto identico a un altro già in commercio, ma con delle caratteristiche differenti;
  • Secondary ticketing: consiste nella rivendita di biglietti per eventi che sono stati acquistati tramite strumenti automatizzati, ossia bot, in grado di acquisire un grande numero di biglietti che vengono poi venduti a un prezzo molto più elevato.

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Recensioni e riduzioni di prezzo: cosa cambia con la Direttiva Omnibus?

Oltre alle due nuove tipologie di pratiche commerciali scorrette, la Direttiva Omnibus pone l’accento sulle recensioni, uno strumento di marketing particolarmente importante quando si parla di vendita di beni e servizi, ma che non sempre viene utilizzato in modo corretto.

La nuova normativa, al fine di garantire maggiore trasparenza e veridicità ai consumatori, impone ai rivenditori:

  • Il divieto di pubblicare false recensioni;
  • Il divieto di pubblicare solo le recensioni positive;
  • L’obbligo di chiarire se e quali sono le recensioni provenienti dal cliente;
  • Il divieto di commissionare recensioni false.

La Direttiva Omnibus, inoltre, impone ai siti eCommerce e ai negozi fisici di adottare misure atte a controllare la veridicità delle recensioni. I venditori hanno infatti l’obbligo di indicare quali misure utilizzano per verificare che le recensioni provengano da consumatori reali, ovvero da coloro che hanno acquistato effettivamente il bene o il servizio.

Un’altra delle novità più importanti introdotte dalla direttiva riguarda le modalità di comunicazione degli sconti e delle riduzioni di prezzo: il commerciante deve infatti indicare il prezzo precedente applicato prima della promozione, ovvero “il prezzo più basso applicato dal professionista durante un periodo di tempo non inferiore a 30 giorni prima dell’applicazione della riduzione del prezzo”.

Tuttavia, agli Stati membri viene lasciata la libertà di stabilire regole differenti nel caso in cui si parli di beni che possono deteriorarsi rapidamente o scadere molto presto, di beni che sono sul mercato da meno di trenta giorni, oppure di beni che hanno subito più di una riduzione di prezzo durante un determinato arco di tempo. In questo modo, il consumatore non rischia di essere tratto in inganno da scontistiche false o da prezzi civetta, e può effettuare una scelta di acquisto più consapevole.
La sanzione per il mancato rispetto della legge Omnibus sui prezzi varia da 516 euro a 3.098 euro.

Maggiore trasparenza nei risultati di ricerca nei marketplace

La Direttiva Omnibus affronta anche i temi relativi al posizionamento di un determinato bene o servizio sui marketplace, ossia le piattaforme di vendita online dedicate alla compravendita di prodotti e servizi.
Per quanto concerne il posizionamento dei prodotti nei risultati di ricerca interni alla piattaforma, i marketplace sono tenuti a:

  • Spiegare agli utenti quali sono i criteri con cui vengono classificati e proposti gli articoli, in relazione alla chiave o modalità di ricerca inserita. Deve essere chiaro qual è il processo di classificazione degli articoli e se ci sono classificazioni a pagamento;
  • Fornire informazioni generali e facilmente accessibili in merito ai parametri che determinano la classificazione delle offerte presentate al consumatore, risultate dalla sua ricerca, con la relativa importanza rispetto agli altri parametri.

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