9 Dicembre 2022

Pagamenti elettronici: la guida aggiornata sulle ultime novità tra contanti e POS

Che cosa cambia con la nuova Manovra finanziaria in materia di contanti e pagamenti con il POS?

Quali sono le nuove misure della Manovra finanziaria 2023 in tema di pagamento elettronico e uso del contante?

Lo scorso 21 novembre il Consiglio dei Ministri ha approvato il disegno di legge recante il bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2023, quantificando un fabbisogno di risorse pari a 35 miliardi di euro di cui 21 miliardi di euro saranno destinati a interventi contro il caro energia per i primi tre mesi del 2023, con l’obiettivo di sostenere famiglie e imprese.

Il tema delle bollette di luce e gas rappresenta una priorità per il nuovo Governo e gioca un ruolo centrale nella Legge di Bilancio 2023, ma tra le misure ci sono anche due interventi collegati all’uso del contante e ai pagamenti digitali che cambiano le carte in tavola in ambito fiscale.

Partiamo dai limiti dei pagamenti in contanti. Con la Legge di Bilancio 2020, al fine di incentivare l’uso dei pagamenti elettronici e combattere l’evasione fiscale e il fenomeno del riciclaggio, il Governo aveva previsto l’abbassamento del limite contanti che dal il 1° luglio 2020 e fino al 31 dicembre 2021 passava da 2.999,99 euro a 1.999,99 euro per ogni singolo pagamento e per transazioni frazionate tra loro.

Un limite destinato abbassarsi ulteriormente dal 1°gennaio 2022 quando l’utilizzo del contante doveva passare da 1.999,99 euro a 999,99 euro se, per effetto di un emendamento approvato al decreto Milleproroghe, la misura non fosse stata posticipata al 1°gennaio 2023.

Tuttavia le misure presenti nel disegno di legge di Bilancio 2023 evidenziano un cambio di rotta da parte dell’attuale Governo che dal 1° gennaio 2023, contrariamente alle attese, sposta la soglia per l’uso del contante da 1.000 a 5.000 euro. In altre parole, fino al 31 dicembre 2022 il divieto di trasferimento di denaro contante e di titoli al portatore in euro o in valuta estera, effettuato a qualsiasi titolo tra soggetti diversi, siano esse persone fisiche o giuridiche, è riferito alla cifra di 2.000 euro mentre dal prossimo anno la soglia si alzerà a 5.000 euro.

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Limite POS obbligatorio e pagamenti con carte e bancomat: che cosa cambia?

Uno dei principali interventi della Manovra Finanziaria 2023 è l’introduzione di una soglia minima per i pagamenti POS che passa da 30 a 60 euro. Infatti, dopo l’esenzione per il pagamento di tabacchi, valori bollati e postali, nella bozza della legge di bilancio approvata dal Consiglio dei Ministri è stato inserito anche lo stop all’obbligo POS per i pagamenti sotto i 30 euro. In altre parole, una volta approvata la Legge di Bilancio, esercenti, artigiani e negozianti potranno rifiutare pagamenti con carte e bancomat per importo inferiore a 60 euro e richiedere quindi il pagamento in contanti.

Il ministero delle Imprese e del Made in Italy stabilirà entro giugno i «criteri di esclusione al fine di garantire la proporzionalità della sanzione e di assicurare l’economicità delle transazioni in rapporto ai costi delle stesse”. Nel frattempo è prevista la sospensione “di tutti i procedimenti ed i termini per l’adozione delle sanzioni». Questo significa che non verranno più erogate multe del valore con un fisso di 30 euro più il 4% della transazione negata.

Va infatti ricordato che l’attuale normativa sull’obbligo POS pagamenti elettronici contempla una sanzione, in caso di rifiuto da parte del commerciante, di 30 euro più il 4% dell’importo della transazione rifiutata. Ad esempio, se un esercente rifiuta un pagamento di 10 euro, la sanzione sarà di 30,40 euro, mentre la multa sale a 34 euro se il pagamento rifiutato è pari a 100 euro. Inoltre, se il commerciante rifiuta il pagamento con il POS, il cliente può segnalare la violazione alle autorità competenti (Polizia Locale o Guardia di Finanza) che provvederanno ad effettuare gli opportuni controlli.

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