1 Luglio 2020

Fattura con ritenuta d’acconto per professionisti: cos’è e quando si emette

Come fare fattura con ritenuta d’acconto: tutto ciò che devi sapere

La fattura con ritenuta d’acconto è un documento fiscale tipico del lavoro autonomo professionale.

Cos’è la fattura con ritenuta d’acconto?

Per ritenuta d’acconto si intende un prelievo effettuato dal committente di una prestazione professionale in relazione all’importo dovuto dal soggetto che ha operato la prestazione stessa. In altre parole, la ritenuta d’acconto si potrebbe definire come un “anticipo sulle tasse” che il cliente si occupa di versare al posto del professionista.

La ritenuta viene applicata come percentuale sull’imponibile e viene sottratta dal totale: rappresenta un vero e proprio anticipo sul pagamento delle imposte. In questo caso il cliente o committente ricopre il ruolo di “sostituto d’imposta”: questo significa che si sostituisce al professionista nel pagamento delle imposte IRAP e IRPEF.

Più semplicemente, viene trattenuta una percentuale sul pagamento (ritenuta d’acconto) da parte del cliente che si occuperà personalmente di versare l’importo allo Stato (mediante modello F24) per conto del soggetto che ha effettuato la prestazione professionale. La ritenuta verrà sottratta dal totale che il soggetto IVA dovrà versare con la dichiarazione dei redditi.

Scopriamo insieme quali sono le modalità di emissione delle fatture con ritenuta d’acconto e come avviene il calcolo della ritenuta per le diverse tipologie di professionisti.

 

Fattura libero professionista con ritenuta d’acconto: quando si può applicare? 

Chi può applicare la ritenuta d’acconto nel modello di fattura elettronica?

  • Società di persone e capitali;
  • Liberi professionisti operanti nel campo agricolo;
  • Liberi professionisti operanti nel campo commerciale;
  • Lavoratori autonomi;
  • Amministratori di condominio.

 

Fattura con ritenuta d’acconto: chi può svolgere la funzione di sostituto d’imposta?

Per poter utilizzare il meccanismo della ritenuta d’acconto – o sostituzione d’imposta – è necessario che il committente risulti indicato all’interno dell’elenco dei “sostituti d’imposta” nell’Art. 23 del DPR n. 600/73.

Ecco quali sono i soggetti abilitati allo svolgimento della funzione di sostituti d’imposta:

  • Società di capitali residenti nel territorio dello Stato;
  • Amministrazioni dello Stato anche ad ordinamento autonomo;
  • Società semplici sia in nome collettivo che in accomandita semplice;
  • Società di fatto e società di armamento;
  • Società ed enti di qualsiasi tipo, con o senza personalità giuridica, residenti all’interno dello Stato;
  • Associazioni prive di personalità giuridica, formate tra persone fisiche al fine di esercitare arti e professioni in modo associato;
  • Persone fisiche che esercitano abitualmente per professione attività commerciale;
  • Imprese agricole;
  • Persone fisiche che esercitano arti o professioni;
  • Enti pubblici e privati – diversi dalle società – che svolgono un’attività commerciale;
  • Gruppi Europei di Interesse Economico (GEIE);
  • Curatore fallimentare e commissario liquidatore.

 

Modello fattura con ritenuta d’acconto generico 

Quali informazioni deve contenere una fattura con ritenuta d’acconto?

  • Numero del documento;
  • Data di emissione del documento;
  • Dati relativi alle due parti;
  • Descrizione dei prodotti o servizi con prezzi unitari, aliquota IVA e importo;
  • Totale;
  • Percentuale e importo della rivalsa INPS (se applicata);
  • Percentuale e importo della ritenuta.

 

Come fare fattura elettronica con ritenuta d’acconto

Dal punto di vista del trattamento previdenziale, i professionisti si suddividono in due macro-categorie: professionisti senza cassa di assistenza e previdenza di categoria e professionisti provvisti di cassa di assistenza e previdenza di categoria.

Il calcolo della fattura con ritenuta d’acconto avviene in modo differente sulla base della tipologia di professionisti in questione. Infatti, nel calcolo della ritenuta d’acconto, entrambi i professionisti applicano ai propri clienti una maggiorazione di tipo previdenziale calcolata sull’imponibile, ma il trattamento fiscale di questa maggiorazione risulta differente:

  1. Professionisti senza cassa di assistenza e previdenza

Per questi professionisti la ritenuta d’acconto applicabile in fattura si calcola sul compenso dovuto dal cliente per la prestazione + la rivalsa INPS, ovvero una maggiorazione facoltativa del 4% dei corrispettivi lordi che il professionista può scegliere di addebitare ai propri clienti.

La maggiorazione INPS, quando applicata, deve essere assoggettata ad IVA e, essendo imponibile anche ai fini IRPEF, deve essere assoggettata anche a ritenuta d’acconto del 20%.

Ecco un esempio pratico di fattura con ritenuta d’acconto per professionisti senza cassa di assistenza e previdenza:

  • Compenso dovuto dal cliente al professionista: 2000€
  • Rivalsa INPS del 4% applicabile in fattura: 80€ (2000€ x 4%)
  • Totale imponibile: 2080€ (compenso + rivalsa INPS)
  • IVA applicabile (22% su 2080€): 457,6€
  • Totale fattura: 2537,6€ (2080€ + 457,6€)
  • Ritenuta d’acconto calcolata su compenso + rivalsa INPS (20% su 2080€): – 416€
  • Netto dovuto: 2121,6€ (2537,6€ – 416€)
  1. Professionisti provvisti di cassa di assistenza e previdenza

Per tutti i professionisti dotati di cassa di assistenza e previdenza di categoria la ritenuta d’acconto applicabile in fattura si calcola esclusivamente sul compenso dovuto dal cliente al professionista per la prestazione.

Per questa categoria di professionisti parte dei contributi vengono addebitati al cliente in fattura e la percentuale di rivalsa non è sempre del 4% poiché dipende dalla cassa di appartenenza. La rivalsa applicata deve essere assoggettata ad IVA, ma, diversamente dal caso precedente, non risulta imponibile ai fini IRPEF e non deve essere assoggettata a ritenuta d’acconto del 20%.

Ponendo che la rivalsa INPS sia del 4%, ecco un esempio pratico di fattura con ritenuta d’acconto per professionisti provvisti di cassa di assistenza e previdenza:

  • Compenso dovuto dal cliente al professionista: 2000€
  • Rivalsa INPS del 4% applicabile in fattura: 80€ (2000€ x 4%)
  • Totale imponibile: 2080€ (compenso + rivalsa INPS)
  • IVA applicabile (22% su 2080€): 457,6€
  • Totale fattura: 2537,6€ (2080€ + 457,6€)
  • Ritenuta d’acconto calcolata solo su compenso (20% su 2000€): – 400€
  • Netto dovuto: 2137,6€ (2537,6€ – 400€)

 

Fatturazione, contabilità e pagamenti elettronici

Anche per i lavoratori che esercitano la propria professione in completa autonomia il mondo della fatturazione e della contabilità è strettamente legato a quello dei pagamenti, in particolar modo al mondo dei pagamenti elettronici.

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