28 Gennaio 2021

Recupero crediti: che cos’è, a cosa serve e quando farlo

Recupero crediti: tutto quello che devi sapere

L’attività di recupero crediti comprende tutti quegli interventi finalizzati a ottenere il pagamento di una somma dovuta da un soggetto debitore a un soggetto creditore.

Che cos’è il recupero crediti

La procedura di recupero crediti comprende tutte quelle azioni che hanno come obiettivo la riscossione di una somma di denaro dovuta da un soggetto debitore a un soggetto creditore. I creditori e i debitori possono essere sia persone fisiche che aziende.

È possibile occuparsi personalmente del recupero crediti o, in alternativa, si può scegliere di rivolgersi a un’agenzia specializzata in questo tipo di servizi. In realtà, all’interno di realtà strutturate, come per esempio Axepta BNP Paribas, l’attività di recupero crediti è svolta dal Team Collection della Direzione Risk Management che gestisce la contabilità, i pagamenti e l’emissione delle fatture.

Scopriamo insieme tutto ciò che c’è da sapere sul recupero crediti.

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La natura del credito: certo, liquido, esigibile

Affinché si possa procedere al recupero di un credito devono sussistere determinate condizioni e il credito deve essere:

  • Certo: il creditore deve avere gli elementi che dimostrano l’esistenza del credito e il diritto a ricevere la somma dovuta. Ad esempio: un creditore richiede il pagamento di una fattura dopo aver consegnato la merce al debitore sulla base di un contratto. Il creditore che avvia le azioni di recupero crediti deve essere in possesso del contratto e deve provare di avere consegnato la merce;
  • Liquido: quando l’ammontare è determinato o facilmente determinabile attraverso un semplice calcolo matematico. Ad esempio: un credito espresso in valuta estera che può essere rapidamente convertito in euro;
  • Esigibile: quando il termine previsto per il pagamento è scaduto o la condizione da cui dipendeva si è realizzata e il creditore può esigere il pagamento. Ad esempio: il contratto prevede che il debitore paghi dopo che siano trascorsi un numero determinato di giorni dall’emissione della fattura. Allo scadere del termine, il credito sarà esigibile.

 

Le fasi del recupero crediti: stragiudiziale e giudiziale

Le attività di recupero crediti si dividono in stragiudiziale e giudiziale.

Il procedimento stragiudiziale, o soluzione amichevole, prevede il ricorso a una serie di azioni di sollecito che hanno l’obiettivo di ottenere il pagamento senza richiedere l’intervento dell’Autorità Giudiziaria. Lo scopo dell’attività stragiudiziale è invitare il debitore a regolarizzare in via bonaria la propria posizione per risolvere il problema in breve tempo e senza coinvolgere il Tribunale.

Gli strumenti della fase stragiudiziale sono:

  • Sollecito di pagamento scritto e/o telefonico;
  • Piano di rientro, ovvero un piano di pagamenti dilazionati;
  • Messa in mora, istituto disciplinato dall’Art. 1219 del Codice Civile.

La normativa non prevede forme particolari per la richiesta del pagamento, tuttavia è necessario che il creditore sia in grado di provare l’invio della richiesta e la ricezione della stessa da parte del debitore. È, quindi, consigliabile utilizzare:

  • Lettera raccomandata con ricevuta di ritorno;
  • Messaggio di posta elettronica certificata (PEC).

La richiesta di pagamento deve contenere:

  • Il titolo, ovvero la fonte del diritto vantato dal creditore. A tal fine possono essere riportati, a seconda dei casi, gli estremi del contratto (o del preventivo sottoscritto), il riferimento alla fattura in sospeso, etc.;
  • L’importo dovuto, gli interessi e le spese accessorie;
  • Le modalità di pagamento e l’invito a provvedere entro un dato termine;
  • L’avvertimento che, se il debitore non provvede spontaneamente al pagamento, il creditore può tutelarsi in sede giudiziale.

Il recupero crediti giudiziale, a differenza di quello stragiudiziale, permette al creditore di rivolgersi al Tribunale al fine di ottenere un provvedimento di condanna del debitore al pagamento. Il procedimento giudiziale, che prevede l’assistenza di un avvocato, segue la fase stragiudiziale e si verifica quando il debitore non provvede spontaneamente al pagamento.

L’iter dell’attività giudiziale comincia con un’analisi patrimoniale del debitore per verificare l’esistenza di capitali aggregabili e/o beni pignorabili e stabilire se vi sono sufficienti probabilità di ottenere il recupero del credito. Infatti, se il debitore non ha disponibilità economica, intraprendere un procedimento giudiziario sarebbe una perdita di tempo e di denaro poiché, non essendoci beni da pignorare, l’azione legale si concluderebbe con un nulla di fatto.

Le principali procedure giudiziali per il recupero crediti sono:

  • Decreto ingiuntivo di pagamento;
  • Procedimento civile ordinario;
  • Procedimento europeo di ingiunzione di pagamento per il recupero crediti internazionale.

 

Termini per il recupero crediti: cosa dice la normativa

La normativa stabilisce che il creditore, dal momento in cui il credito stesso è sorto (ad esempio, dal giorno in cui è stato sottoscritto il contratto, dalla scadenza del termine di pagamento di una fattura, ecc..) ha 10 anni di tempo per poter richiedere il pagamento del dovuto.

Tuttavia, per determinati tipi di credito sono previsti tempi più brevi:

– 5 anni: per i crediti previdenziali, le somme dovute a titolo di affitto per la locazione di immobili, le somme di denaro dovute a titolo di risarcimento del danno (salvo che il danno derivi dall’inadempimento di un contratto nel qual caso il termine resta di dieci anni), i crediti derivanti dalla cessazione del rapporto di lavoro, gli interessi;
– 3 anni: per i diritti dei lavoratori e le retribuzioni per attività lavorativa di durata superiore ad un mese;
– 2 anni: per i crediti derivanti da sinistri stradali (esclusi i casi in cui ci sono delle lesioni fisiche), i crediti che derivano da contratti di assicurazione;
– 1 anno: per i diritti che derivano da contratti di spedizione, di trasporto, il diritto al pagamento delle rate dei premi assicurativi, i crediti dei commercianti per la merce venduta a privati, il credito del mediatore per la provvigione.

 

Gestione aziendale: perché scegliere un sistema di pagamento elettronico?

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