28 Settembre 2021

Tu utilizzi la carta? Nuovi vincoli sul limite pagamento contanti

Limite pagamento contanti: tutto quello che devi sapere

Il Governo ha introdotto il limite pagamento contanti con l’obiettivo di combattere l’evasione fiscale e incentivare la diffusione e l’uso di strumenti tracciabili come le carte di pagamento.

Che cosa dice la normativa sul limite pagamento in contanti?

Il Decreto Legge n. 124 del 26 ottobre 2019, all’art. 18, comma 1, lettera a), stabilisce una graduale diminuzione per i pagamenti cash che dal 1° luglio 2020 e fino al 31 dicembre 2021 passano da 2.999,99 euro a 1.999,99 euro per ogni singolo pagamento e per operazioni frazionate tra loro.

Una soglia destinata ad abbassarsi ulteriormente dal prossimo 1°gennaio 2022, quando il limite pagamento contanti passerà da 1.999,99 euro a 999,99 euro.

Che cosa implica il limite pagamento contanti? La normativa stabilisce che al superamento della soglia stabilita è obbligatorio il pagamento tramite l’utilizzo di strumenti tracciabili, come il bonifico bancario, la carta di credito, la carta di debito o gli assegni.

In altre parole, fino al 31 dicembre 2021 è possibile eseguire pagamenti in contanti dell’importo massimo di 1.999,99 euro. Se la cifra da pagare supera di un solo centesimo la soglia prevista dalla disposizione di legge è obbligatorio fare ricorso a strumento tracciabili.

Il limite pagamento contanti è valido per qualsiasi tipologia di trasferimento di denaro e si applica anche a prestiti, regali o donazioni (inclusi quelli tra parenti).

Fa eccezione il money transfer, per i quali la soglia massima resta fissata a 1.000 euro, e il prelievo o il versamento di somme di denaro sui propri conti correnti poiché in quel caso non si tratta di un trasferimento tra due diversi soggetti.

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Sanzioni: cosa rischia chi supera il limite pagamento in contanti?

In caso di violazione, la legge prevede le seguenti multe:

  • Violazioni commesse e contestate dal 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2021: la multa va da un minimo di 2.000 euro a un massimo di 50.000 euro;
  • Violazioni commesse e contestate a decorrere dal 1° gennaio 2022: la multa va da un minimo di 1.000 euro a un massimo di 50.000 euro.

La sanzione, che non è penale ma solo amministrativa, grava su entrambe le parti coinvolte, quindi sia su chi paga che su chi riceve il denaro.

Deroghe alla limitazione dell’uso del contante: chi può beneficiarne?

La normativa prevede la deroga al di­vieto di trasferimento di denaro contante per operazioni di importo pari o superiore al limite generale, e fino ad un massimo di 15.000,00 euro, per l’acquisto di beni e di prestazioni di servizi legate al turismo ef­fet­tuati:

  • Da persone fisiche di cittadinanza diversa da quella italiana;
  • Presso i commercianti al minuto e soggetti equiparati (art. 22 del DPR 633/72) e le agenzie di viaggio e turismo (art. 74-ter del DPR 633/72).

Per usufruire della suddetta deroga è necessario che il ce­dente del bene o il prestatore del servizio provveda ai seguenti adempimenti:

  • L’acquisizione, al momento dell’effettuazione dell’operazione, di fotocopia del passaporto del cliente, nonché di apposita autocertificazione di quest’ultimo attestante che egli non è cittadino italiano e che la sua residenza è ubicata fuori del territorio dello Stato;
  • Nel primo giorno feriale successivo a quello di effettuazione dell’operazione versi il denaro contante incassato in un conto corrente intestato al cedente o al prestatore presso un operatore finanziario, consegnando a quest’ultimo copia della ricevuta della comunicazione;
  • Inviare un’apposita comunicazione all’Agenzia delle Entrate, compilando il quadro TU del Modello di comunicazione polivalente.

Detrazioni IRPEF e tracciabilità: cosa cambia con il limite all’uso del contante?

Il limite pagamento contanti ha modificato anche gli oneri detraibili dall’IRPEF al 19%. Cosa significa? Vuol dire che per poter usufruire della detrazione IRPEF è necessario che i seguenti pagamenti siano tracciabili:

  • Mediche e visite specialistiche;
  • Servizi funebri;
  • Assicurazioni rischio morte;
  • Addetti all’assistenza personale nei casi di non autosufficienza;
  • Spese veterinarie;
  • Interessi passivi mutui prima casa;
  • Intermediazioni immobiliari per abitazione principale;
  • Frequenza scuole e università;
  • Erogazioni liberali;
  • Iscrizione ragazzi ad associazioni sportive, palestre, piscine, altre strutture e impianti sportivi;
  • Affitti studenti universitari;
  • Abbonamenti ai servizi di trasporto pubblico locale, regionale e interregionale.

È importante ricordare che le spese relative a prestazioni sanitarie effettuate presso strutture pubbliche, le prestazioni sanitarie rese da strutture private accreditate dal SSN e l’acquisto di medicinali e dispositivi medici, restano detraibili mediante pagamento con denaro contante.

Stipendio e pagamento in contanti: quali sono gli obblighi?

Dal 1° luglio 2018 è vietato corrispondere a mezzo contanti la retribuzione, nonché ogni anticipo di essa, a un dipendente o collaboratore.

Il pagamento dello stipendio, infatti, è possibile solo ed esclusivamente mediante bonifico bancario oppure tramite pagamenti elettronici e assegni bancari o postali. Al momento restano esclusi i rimborsi spese per le trasferte e gli anticipi di spese per conto del datore o del committente.

I datori di lavoro o i committenti che non rispettano l’obbligo di tracciabilità degli stipendi sono soggetti a sanzioni amministrative pecuniarie per un importo compreso tra i 1.000 e i 1.500 euro.

Le iniziative del Governo per ridurre l’uso dei contanti e incentivare i pagamenti elettronici

Oltre al limite dei pagamenti contanti, il Governo ha previsto un sistema di incentivi che comprendono il Bonus POS 2021 e l’azzeramento delle commissioni sui micropagamenti.

Gli obiettivi sono molteplici: scoraggiare l’uso del denaro contante, favorire il ricorso a strumenti di pagamento tracciabile e ridurre l’evasione fiscale.

Vediamo nel dettaglio le caratteristiche delle misure contenute nella Legge di Bilancio 2021:

1) Bonus POS 2021 e doppio credito di imposta

Il decreto Fisco, Lavoro e Imprese, con la modifica dell’articolo 22 D.L. n.124/2019, porta il bonus POS del 30% al 100% per gli esercenti che sono dotati di un registratore di cassa elettronico collegato col terminale POS.

Possono beneficiare del Bonus POS 2021 tutti gli esercenti attività d’impresa, arti e professioni con un fatturato annuo uguale o inferiore a 400.000€ (nell’anno d’imposta precedente a quello di riferimento), ovvero piccole e medie attività che dispongono di un registratore di cassa elettronico per la trasmissione dei corrispettivi.

Inoltre, il Decreto-legge 30 giugno 2021, n.99 introduce un doppio credito di imposta. Il primo credito d’imposta è riconosciuto agli esercenti attività d’impresa, arte o professioni che tra il 1° luglio 2021 e il 30 giugno 2022 acquistano, noleggiano o utilizzano strumenti collegati a registratori di cassa elettronici. Il credito d’imposta spetta nel limite massimo di spesa per soggetto di 160 euro.

Il secondo credito d’imposta, invece, è riconosciuto sempre agli stessi soggetti che, nel corso del 2022, acquistano, noleggiano o utilizzano strumenti evoluti di pagamento elettronico che consentono anche la memorizzazione elettronica e la trasmissione telematica dei corrispettivi giornalieri, viene invece garantito un credito d’imposta nel limite massimo di spesa per soggetto di 320 euro.

2) Azzeramento delle commissioni sui micropagamenti

A partire dal 1° gennaio 2021 e per tutto l’anno corrente, Axepta ti rimborsa il 100% delle commissioni PagoBANCOMAT® sostenute sulle transazioni fino a 5 euro avvenute tramite terminali POS fisici. L’obiettivo dell’iniziativa è incentivare e diffondere l’uso della moneta elettronica per tutte le operazioni effettuate nel quotidiano, assicurando un vantaggio anche agli esercenti. Come? Ad esempio, potrai consentire ai tuoi clienti di pagare con carta anche un semplice caffè senza dover pagare alcuna commissione POS sul pagamento.

Le commissioni previste per le transazioni PagoBANCOMAT® fino a 5 euro, come da contratto di Acquiring sottoscritto, saranno regolarmente addebitate al commerciante nel mese di competenza per poi essere rimborsate tramite compensazione con le commissioni eventualmente da addebitare nel mese successivo.

Nel caso in cui non ci siano commissioni da compensare, Axepta rimborserà le commissioni tramite bonifico. Il rimborso sarà evidenziato, nel dettaglio delle singole transazioni oggetto di rimborso, all’interno dell’estratto conto mensile, messo a disposizione dell’esercente attraverso il portale online Byond di Axepta.

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