17 Novembre 2017

Mettersi in proprio: 10 errori da evitare

Chi non vorrebbe mettersi in proprio e trovare un’idea imprenditoriale in grado di garantirgli denaro, soddisfazioni professionali e personali?

Mettersi in proprio purtroppo non è così semplice. Non significa soltanto trovare un’idea di successo ma anche far fronte a problemi, imprevisti e criticità che spesso rischiano di far naufragare una buona idea ancora prima che si realizzi.

Spesso chi decide di mettersi in proprio commette errori che si fanno quando ci si appresta ad aprire una nuova azienda e che spesso possono essere prevedibili ed evitabili, soprattutto se abbiamo molta fretta di partire e non abbiamo fatto a priori le giuste indagini di mercato e valutazioni.

Ma gli errori non sono tutti uguali, per alcuni anche se con fatica, si può trovare una soluzione, altri invece sono letali. Ecco allora un breve elenco dei 10 errori più comuni e che cosa fare per evitarli.

  • Non esaminare obiettivamente le proprie attitudini imprenditoriali

Mettersi in proprio non è complicato, ci vuole resistenza: imprenditori si diventa. Spinti da questa convinzione spesso non valutiamo se possediamo oppure no la stoffa per diventare imprenditori, con la speranza di imparare il mestiere sul campo. Ed ecco che si apre un’azienda che poi non si sa gestire. Certo, non è semplice dire quali sono le doti necessarie. Ci vogliono amore per il rischio, desiderio di innovazione continua, il coraggio di vivere nell’incertezza, la resistenza allo stress, la capacità di lavorare senza avere orari, di saper rinunciare o quasi alle vacanze e al tempo da passare in famiglia. Detta così sembra un’impresa impossibile e poco allettante, ma le soddisfazioni e le gratificazioni di veder crescere da zero qualcosa creato da noi, possono essere davvero molto appaganti.

  • Sottovalutare l’impegno e le difficoltà gestionali

Questo è uno degli errori più frequenti, che spinge molti a gettare la spugna già nel primo anno di attività. Non bisogna infatti illudersi che mettersi in proprio sia un impegno non molto gravoso: qualunque attività imprenditoriale assorbe completamente. Non bisogna dimenticare che chi manda avanti qualunque tipo di iniziativa è sempre l’imprenditore in prima persona che spesso è solo e deve fare un po di tutto. Spesso infatti il commercialista non basta a risolvere i problemi di ordinaria amministrazione.

  • Puntare solo su idee nuove

“Che cos’è che va di moda oggi?” è una delle domande più frequenti di chi oggi vuole idee per aprire un’attività. Non è però solo il tipo di attività da svolgere a garantire il successo, anzi molti imprenditori hanno avuto successo pur svolgendo attività tradizionali. Il segreto del loro successo sta nell’aver innovato l’organizzazione, il prodotto, l’immagine o il processo produttivo.

  • Delegare tutto ai consulenti

Molto spesso si ricorre al consulente sperando di trovare in lui la persona che ci risolva i problemi tipici di chi avvia un’impresa. Niente di più sbagliato. Il consulente è certamente una figura utile e necessaria che può svolgere un’azione di guida o consiglio, ma non può sostituirsi all’imprenditore nella messa a punto del progetto.

  • Sottovalutare l’investimento iniziale necessario per l’avvio

Come diventare imprenditore di successo? Non sottovalutando i costi di investimento! Queste spese, passando dalla teoria alla pratica, lievitano sempre. Per questo è importante cercare di valutare bene e con molta attenzione la reale fattibilità dell’iniziativa prima di avviare un’impresa.

  • Contare solo su finanziamenti agevolati

Moltissime Start up subordinano l’avvio di un’attività all’ottenimento di contributi a fondo perduto o di agevolazioni di ogni tipo erogate dallo Stato, dalle Regioni, da Privati o dall’Unione Europea. Naturalmente queste sono opportunità interessanti, soprattutto per i giovani, ma bisogna essere realistici e non farci illusioni: i soldi arrivano solo se si è in grado di dimostrare che l’iniziativa è valida e che si ha mercato, e a volte non basta nemmeno questo.

  • Commissionare ricerche di mercato troppo sofisticate

Avere informazioni complete e aggiornate sul settore, sul mercato, sulla concorrenza e sull’organizzazione dell’attività consente di chiarirsi molto le idee ed è fondamentale per poter avviare un’impresa o una Start Up di successo. Ma spendere moltissimi soldi per commissionare ricerche di mercato molto sofisticate non sempre è davvero utile e potrebbe essere un investimento sbagliato che, soprattutto all’inizio rischia di essere letale. Se vogliamo ad esempio aprire un asilo nido con 20 bambini nella nostra città, non sarà necessario sapere con precisione assoluta il numero dei bambini nati in Italia negli ultimi 10 anni. Basterà limitare l campo di indagine alla propria città o alla zona dove si vuole avviare l’attività.

  • Osservare superficialmente la concorrenza

Non indagare la concorrenza significa rinunciare a priori a informazioni di vitale importanza per la propria iniziativa. La concorrenza va conosciuta come le proprie tasche. Per capire come agisce, per sapere come vanno gli affari, che prezzi applica, ma anche per imparare quello che fa di buono. Cercate dunque di “spiare” il più possibile la concorrenza: spacciatevi per clienti e chiedete un preventivo, domandate informazioni ai fornitori, frequentate fiere e eventi di settore.

  • Investire poco in promozione

Se è vero che il passaparola è un’ottima arma da utilizzare per promuovere la propria attività, non può essere l’unica. Soprattutto all’inizio, l’investimento in promozione è importantissimo e va valutato con attenzione. Non bisogna pensare alla pubblicità come ad un optional di cui si può fare a meno oppure, ancora peggio, non bisogna pensare di poter risparmiare affidandone la gestione ad amici o parenti. Dall’investimento in promozione e pubblicità infatti dipende il successo della vostra attività.

  • Scegliere soci poco affidabili e adottare una forma giuridica sbagliata

Nel tentativo di trovare più facilmente i soldi necessari all’avvio dell’impresa, o per dividere i rischi con altri, spesso si sceglie di mettersi in proprio con parenti o amici. Ma molto spesso questa è una scelta sbagliata. Si rischia infatti di affidare parte delle proprie speranze a persone professionalmente incompetenti oppure non in grado di sostenere un pesante impegno gestionale. Se poi si vuole avviare un’attività a gestione familiare, oltre a questo rischio entrano in gioco gli affetti e le dinamiche familiari che rischiano di penalizzare le scelte imprenditoriali. Infine anche decidere di adottare una forma giuridica che si rivela poi sbagliata può incidere molto sul successo della vostra Start Up. Anche se fare modifiche alla forma giuridica è sempre possibile, i costi di queste operazioni vanno tenuti in considerazione e sarebbero facilmente evitabili con una giusta valutazione iniziale.

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