22 Novembre 2022

Crowdfunding: che cos’è e quali sono le tipologie di sostegno per le associazioni

Il Crowdfunding è una forma di finanziamento innovativa in cui un gruppo di persone utilizza il proprio denaro in comune per sostenere gli sforzi, le idee e i progetti delle organizzazioni.

Che cos’è il crowdfunding?

«Ciò che è precluso al singolo, può essere realizzato da una comunità di persone» secondo il politico tedesco Friedrich Wilhelm Raiffeisen, uno dei più importanti riformatori sociali del XIX secolo. Un pensiero, questo, alla base del crowdfunding, uno strumento di raccolta fondi che si basa non tanto sulla ricerca di grandi capitali, quanto sull’aggregazione di microdonazioni che possano comunque risultare un contributo significativo alla causa o al progetto da finanziare.

Nel dettaglio, il crowdfunding è una pratica di microfinanziamento dal basso che mobilita persone e risorse. Si tratta quindi di un modello che prevede il coinvolgimento di diversi soggetti che scelgono di investire in una causa, un’idea o in un progetto per fornirgli il supporto finanziario necessario per diventare autosufficiente.

Il termine nasce dall’unione delle parole inglesi crowd, che significa folla, e funding, in italiano “finanziamento”, e indica una forma di finanziamento innovativa che offre la possibilità di raccogliere fondi “attraverso la folla”. Infatti, la forza del crowdfunding sta proprio nella capacità di fare leva sul desiderio della folla di sentirsi parte di un progetto condiviso e partecipare alla sua realizzazione.

Il crowdfunding può essere svolto privatamente, da un singolo individuo, oppure può essere un invito pubblico a raccogliere fondi da parte del governo. Esistono diverse e numerose piattaforme che offrono la possibilità alle persone, ma anche alle associazioni e alle aziende, di farsi finanziare direttamente online da piccoli e medi investitori sparsi in ogni parte del globo, con la possibilità di raccogliere importanti capitali per i propri progetti.

Sono in molti a credere che il crowdfunding sia un fenomeno tutto contemporaneo, sostenuto dalle nuove tecnologie, ma in realtà questa forma di raccolta fondi è antica quanto talune forme di associazionismo. Nei secoli, infatti, le persone hanno sempre cercato il sostegno degli altri per realizzare i propri progetti, creando un legame tra chi dona e chi riceve.

Un esempio che viene spesso citato in questo senso è quello della Statua della Libertà, simbolo della città di New York, ma anche del valore universale della libertà e dell’indipendenza dei popoli, regalata dai francesi agli americani nella seconda metà dell’Ottocento. La maestosa statua fu trasportata via mare senza basamento e per completare l’opera il famoso editore e giornalista Joseph Pulitzer organizzò una raccolta, con l’obiettivo di raccogliere la somma necessaria al completamento dell’opera. La campagna ebbe un enorme successo e la somma necessaria all’inizio dei lavori fu depositata in pochi giorni, permettendo la costruzione del piedistallo su fu poi posata la Statua della Libertà che ancora oggi veglia sulla città.

Infine, è bene ricordare che quando si parla di crowdfunding è d’obbligo il riferimento alla sharing economy, in italiano “Economia collaborativa” o “Economia condivisa”, un modo di distribuire beni e servizi che differisce dal tradizionale modello di società e ridisegna le coordinate sociali e di consumo. L’economia collaborativa è una nuova modalità di mercato in cui le relazioni tra gli attori sono basate su meccanismi di fiducia e reputazione.

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Quali sono i principali tipi di crowdfunding?

Il crowdfunding si può suddividere in diverse categorie, a seconda del modello utilizzato. Tra i principali modelli di crowdfunding abbiamo:

Modello donation based

È considerato la forma più semplice di crowdfunding, che si basa su un modello di crowdfunding e consiste nella tradizionale donazione, senza nessun corrispettivo economico di ritorno né una ricompensa particolare al donatore. Si tratta quindi di un modello incentrato sulla generosità e sul sostegno a un progetto o iniziativa senza aspettarsi nulla in cambio. Esistono diverse piattaforme che permettono a chiunque abbia un progetto, ma zero capitali, di mettersi in gioco e raccogliere fondi. Questo tipo di piattaforme di crowdfunding sono utilizzate in particolare da organizzazioni no profit e enti di utilità sociale, che raccolgono finanziamenti per progetti in cui l’interesse del donatore è quello di dare un contributo a una giusta causa o ad un progetto reale e tangibile.

Modello reward based

È il più diffuso per numero di piattaforme e a differenza del modello donation based, in base all’importo che hanno investito, i sostenitori del progetto ricevono una ricompensa ma non monetaria. Il reward crowdfunding viene assimilato ad una prevendita (pre-selling o pre-ordine) di un prodotto o di un servizio. In questo caso, la piattaforma – le più conosciute sono Kickstarter Indiegogo e GoFundMe -, funge da strumento per un acquisto che avverrà in futuro, di cui naturalmente si dovrà tenere conto a livello normativo e fiscale.

Modello lending based

Conosciuto anche come social lending o peer to peer lending, è un modello di raccolta fondi che consente a enti e imprese di dare e ottenere prestiti online a persone e imprese. Il crowdfunding lending based semplifica la gestione dei microprestiti e offre la possibilità di selezionare il prestito attribuendogli un rating e suddividendolo fra diversi investitori già acquisiti oppure presentandolo alla folla di utenti della rete. Il crowdfunding lending based è una soluzione che consente di raggiungere gli obiettivi di finanziamento in modo più rapido rispetto ad altri canali, come le banche o le assicurazioni, in modo semplice e trasparente.

Modello equity crowdfunding

Il funzionamento di questa tipologia di crowdfunding, in Italia è disciplinato dal Decreto-Legge 18 ottobre 2012, n. 179 (il c.d. Decreto Crescita bis, o 2.0), si basa su un processo di raccolta fondi finalizzato al raggiungimento di un obiettivo specifico. Infatti, l’azienda o l’imprenditore che lancia la raccolta di finanziamento deve esplicitare in modo chiaro e preciso le informazioni inerenti al progetto e qual è il traguardo monetario da raggiungere per attuarlo. Il crowdfunding equity consente di avere un capitale per la realizzazione del progetto in cambio della distribuzione degli utili e dei profitti tra gli investitori, i quali rivestono all’interno della struttura societaria la figura di soci. In altre parole, chi partecipa economicamente al progetto non è un semplice donatore, ma un vero e proprio azionista che effettua un investimento.

Come funziona il crowdfunding?

Indipendentemente dal modello utilizzato, esiste un processo generale che deve essere seguito per raccogliere fondi con il crowdfunding.

Prima di tutto bisogna creare un piano e assicurarsi di avere tutti i dettagli necessari per presentare in modo chiaro e convincente il proprio progetto. Una volta definito ogni minimo particolare è necessario selezionare la piattaforma di crowdfunding che si desidera utilizzare e lanciare la campagna crowdfunding. Va ricordato che ogni piattaforma ha un insieme di regole da seguire, come ad esempio la durata del crowdfunding o cosa succede se non si raggiunge l’obiettivo finanziario previsto. È fondamentale quindi conoscere le regole della piattaforma prima di avviare una raccolta fondi.

Successivamente bisogna promuovere il progetto attraverso i propri canali digitali per raggiungere le persone giuste che siano interessate al crowdfunding e invitare i loro amici a partecipare. Utilizzando vari strumenti come contenuti, post sui social media, email marketing o pubblicità pay per click (PPC), è possibile creare una rete di crowdfunding che possa aiutare la campagna a raggiungere l’obiettivo prefissato.

Infine, è importante gestire le entrate e assicurarsi di trattare tutti i donatori con professionalità e rispetto. Grazie al crowdfunding, le associazioni possono raccogliere fondi per sostenere i propri progetti, come la realizzazione di programmi educativi, progetti di ricerca e anche l’acquisto di attrezzature per svolgere le attività.

Ricapitolando, ecco come aprire un crowdfunding:

  • Definire il progetto crowdfunding da lanciare;
  • Iscriversi alla piattaforma di crowdfunding desiderata;
  • Promuovere la campagna crowdfunding con strategie di marketing mirate per dare risonanza la progetto;
  • Raccogliere i fondi attraverso un semplice ed efficace sistema di pagamento online;
  • Gestire le entrate e trattare correttamente i donatori
  • Raggiungere l’obiettivo prefissato e comunicare i risultati ottenuti ai donatori.

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