29 Ottobre 2021

I 5 consigli per gestire al meglio la tua attività di food delivery

Food delivery: come farlo e perché conviene?

Food delivery significa fare consegne a domicilio e recapitare a casa del cliente l’ordine effettuato online attraverso smartphone o pc.

La mappa del cibo a domicilio 2020: l’indagine di Just Eat sul food delivery

I servizi di food delivery, o più semplicemente consegna di cibo a domicilio, a causa della permanenza domestica forzata e della chiusura dei locali pubblici, sono stati grandi protagonisti del 2020: secondo La mappa del cibo a domicilio in Italia 2020, un’indagine condotta dall’Osservatorio Nazionale Just Eat, nei mesi di lockdown il mercato del food delivery ha registrato un’espansione e un rafforzamento della presenza territoriale, arrivando a servire il 100% delle città con più̀ di 50.000 abitanti e il 66% degli italiani, vale a dire circa 40 milioni di persone.

L’home delivery, insieme all’e-commerce, è un settore in forte espansione che sta cambiando le abitudini degli italiani: da una ricerca interna a Just Eat, emerge che nell’anno della pandemia il food delivery ha rivestito per il 90% dei consumatori un servizio essenziale e l’abitudine di ordinare a domicilio via App non solo è rimasta, ma si è anche consolidata.

Un’abitudine che, indagando gli stati d’animo e le occasioni di consumo, sembra essere associata a sentimenti positivi: il 62% di chi ordina a domicilio, infatti, lo fa quando è felice, mentre per il 96% l’home delivery è la scelta ideale per concedersi un momento di relax dopo una giornata di lavoro o scuola.

Un altro dato che merita particolare attenzione è quello relativo alla digitalizzazione del settore della ristorazione italiana che registra una crescita pari al +30% di ristoranti, trainata dal periodo del lockdown durante il quale il digital food delivery si è confermato una leva di business fondamentale che ha permesso ai ristoranti di crescere e raggiungere nuovi clienti.

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Le personas del food delivery: i 6 identikit dei food lovers

Nel 2020 la consegna di pasti a domicilio, secondo l’analisi di Coldiretti/Censis, ha interessato più di 1 italiano su 3 (37%) che ha ordinato pizza, piatti etnici o veri e propri cibi gourmet tramite le diverse piattaforme web: ai servizi di home delivery, sottolinea Coldiretti, si rivolgono 18,9 milioni di italiani di cui 3,8 milioni con regolarità e 15,1 milioni occasionalmente.

Il food delivery, quindi, permette di raggiungere un vasto pubblico di persone, con esigenze diverse, che BVA Doxa classifica come segue:

» L’impegnata
È una giovane donna lavoratrice che ricorre ai servizi di food delivery quando rientra a casa dopo un’intensa giornata di lavoro/studio. A suo agio con il digitale, che utilizza spesso per i pagamenti, è curiosa e ama sperimentare per questo motivo ordina spesso da più ristoranti con una spesa medio alta.

» La smart family
È composta da uomini tra 40 e 45 anni, sposati o conviventi con figli, per i quali il food delivery rappresenta l’opportunità per trascorrere del tempo di qualità insieme a famiglia o amici. Ordinano soltanto in occasioni speciali, prediligono la tradizione e si affidano a pochi e fidati ristoranti.

» L’esordiente
È una giovane ragazza under 24, studentessa o lavoratrice, che vive con la famiglia o da sola. Per l’esordiente il food delivery è sinonimo di scoperta e novità, l’occasione per sperimentare qualcosa di nuovo. Secondo BVA Doxa questo tipo di cliente è anche “l’interfaccia informatica” della sua famiglia poiché ha il compito di gestire gli ordini dei propri genitori.

» Il party planner
È un giovane professionista under 35, impiegato o freelance, che ricorre ai servizi di food delivery per celebrare occasioni speciali, come compleanni o anniversari, o in vacanza. È uno user molto attivo che spazia tra diversi tipi di cucina.

» Il tenace
È un giovane studente che usa il food delivery per festeggiare i propri successi e premiarsi: infatti, preferisce ordinare quando si sente soddisfatto e orgoglioso per il raggiungimento di un traguardo importante soprattutto nello studio. Utilizza i servizi di consegna a domicilio quasi tutti i mesi prediligendo al massimo 2-3 cucine all’interno delle quali ama sperimentare.

» La coccolona
È il target più giovane e comprende studentesse o ragazze under 34, in cerca di occupazione e uscita da poco di casa, che utilizza la consegna di cibo a domicilio come coccola per i momenti difficili: infatti, ordina soprattutto quando si sente triste. Per la coccolona, quindi, il food delivery fa rima con comfort food, ovvero quei cibi a cui un individuo attribuisce un valore consolatorio, nostalgico e/o sentimentale. Si tratta di un user molto attivo che ama sperimentare e concedersi qualche sfizio.

L’indagine condotta dall’Osservatorio nazionale Just Eat conferma che Millennials e Generazione Z sono i più attivi nel food delivery con una percentuale pari al 55%, mente gli uomini ordinano di più a domicilio rispetto alle donne (52% vs 48%).

Il report propone anche una top cinque delle professioni che ordinano di più: sul podio ci sono gli impiegati (41%) seguiti da studenti (22%), liberi professionisti (7%), operai (5%) e, infine, imprenditori (4%).

I vantaggi del food delivery per i ristoratori: 3 motivi per scegliere la consegna a domicilio

Ecco quali sono i tre vantaggi principali del food delivery:

  1. Permettono di allargare il giro di affari, coltivare la relazione con i clienti e fidelizzare target trasversali. Va infatti ricordato che il servizio a domicilio e quello del ristorante fisico non sono contrapposti ma complementari. Che cosa significa? Vuol dire che se il food delivery ha soddisfatto le aspettative del cliente, quest’ultimo potrebbe prenotare un tavolo al ristorante e viceversa;
  2. I servizi di home delivery alimentano il mercato delle dark kitchen, cloud kitchen e ghost restaurant, nuove forme di ristorazione che offrono esclusivamente un servizio di consegna a domicilio, senza alcun servizio al banco o al tavolo. Si tratta di un nuovo modo di fare business vicino alle esigenze dei consumatori e conveniente per gli imprenditori che devono sostenere costi inferiori sul fronte delle spese per il personale, degli spazi e degli arredi;
  3. Il food delivery può essere gestito in due diversi modi: con personale interno al ristorante oppure tramite un servizio di consegna. Nel secondo caso, affiliarsi a gestori esterni offre un grande vantaggio poiché le App di food delivery hanno una diffusione capillare su tutto il territorio, in particolare nelle grandi città.

Come organizzare il servizio di consegna a domicilio? 5 consigli per non sbagliare

Il food delivery rappresenta il futuro della ristorazione ed è una grande opportunità che contribuisce all’espansione della propria clientela e, quindi, dell’attività.

Ecco cinque consigli per gestire al meglio il food delivery:

  1. Analizzare i bisogni dei propri clienti
    Effettuare un’analisi di mercato relativa alle esigenze della clientela e alle attività dei competitor. Va infatti ricordato che implementare un servizio di consegna a domicilio rappresenta non solo un’opportunità per fidelizzare i clienti già esistenti, ma anche un’occasione per intercettarne di nuovi. È quindi fondamentale conoscere i bisogni della clientela e riuscire a predisporre un servizio in grado di soddisfarli. Un esempio? Le patatine fritte sono uno dei prodotti più richiesti e anche se non sono rientrano nel menù tradizionale è importante inserirle nel menù delivery al fine di intercettare quella parte dei clienti alla ricerca di questo prodotto e far conoscere la propria attività.
  2. Definire la Brand Strategy
    Costruire una strategia di branding efficace che sappia creare valore allo scopo di posizionarsi ai vertici del proprio segmento di mercato, guadagnare visibilità e rendere la food experience unica e riconoscibile. Come? Ad esempio personalizzando i contenitori per alimenti, i tovaglioli e le shopper.
  3. Formare il personale o affidarsi a un servizio esterno
    Scegliere chi si occupa delle consegne a domicilio è uno dei fattori più importanti per avere successo e, come abbiamo già detto, esistono due alternative:
    »Formare membri del personale e organizzare un team a cui affidare la gestione del food delivery, fornendo a lavoratori il mezzo di trasporto e il materiale necessario per la consegna (ad esempio: borse per trasportare i prodotti in modo sicuro);
    »Rivolgersi a servizi esterni che attraverso apposite app permettono di raggiungere un gran numero di persone, in base alla zona in cui si trova l’attività.
  4. Studiare un menù adatto al food delivery
    Non tutti i piatti sono adatti all’asporto: è quindi necessario studiare un menù apposito e utilizzare contenitori di alta qualità, preferibilmente ecosostenibili, in grado di mantenere le proprietà organolettiche degli alimenti inalterate. In questo modo, al momento dell’assaggio, il piatto sembrerà appena preparato.
  5. Promuovere il servizio di consegna a domicilio
    Mettere in atto una strategia di comunicazione efficace e promuovere la propria attività sui Social Network allo scopo di aumentare la Brand awareness e incrementare le vendite. Inoltre, anche utilizzare Google My Business per il local advertising e investire in attività di food influencer marketing possono rivelarsi scelte vincenti.

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